Samsung sta per imbarcarsi in una nuova avventura, lanciando per la prima volta in assoluto uno smartphone che fa del sistema operativo Tizen 3.0 uno dei suoi principali punti di forza: separandosi per un momento dal mondo Android, l’esperimento Samsung Pride (questo il nome del dispositivo), la casa coreana vuole dare prova di saper creare un’alternativa accettabile e funzionale al dominio globale di Android.
Tizen OS, come i più informati di noi sapranno, è un sistema operativo che fino ad oggi si è fatto particolarmente strada nel mondo degli smartwatch e delle smart TV, ed in alcuni dispositivi sperimentali lanciati in paesi nei quali Android e OS di derivazione simile sono ben visti per la loro impronta open-source. I rischi insiti nel lanciare una nuova gamma di smartphone incentrati esclusivamente su questo OS sono ovviamente elevati, essendo che Android detiene circa il 90% del mercato globale; tuttavia Samsung non si è persa d’animo e vuole tentare, con Samsung Pride, un lancio inizialmente dedicato ai mercati in cui l’OS ha dato prova di essere ben accetto.
Proprio per questo motivo, il primo smartphone con Tizen 3.0 dovrebbe essere lanciato negli stessi paesi in cui si è fatto strada Samsung Z2, dispositivo low-end a prezzo contenuto lanciato durante l’estate 2016. Al momento non sono trapelati particolari dettagli in merito alle sue specifiche tecniche, tuttavia sappiamo da ora che il device avrà nome in codice SM-Z250F. A quanto pare, lo sforzo di Samsung sarà rivolto a fornire maggiormente un buon supporto ai comandi vocali che all’hardware in sé, grazie all’interazione con VivLabs, che si è occupata di gestire la controparte vocale di Tizen 3.0.
Tutto questo, ovviamente, attendendo l’annuncio ufficiale dei mercati in cui Samsung Pride sarà disponibile, attendendo nel frattempo il top di gamma Galaxy S8.