Le case produttrici di smartphone Android cinesi OnePlus e Meizu sono state accusate di manipolare i risultati dei benchmark per misurare le prestazioni dei propri dispositivi. Le accuse provengono dalla piattaforma di benchmark Geekbench e da post sul forum di XDA Developers, che alludono al fatto che le due aziende “doperebbero” i device appositamente per farli risultare migliori di quanto siano nei benchmark. Uno “scandalo” del genere era già avvenuto con Samsung Galaxy S5 e HTC One M8, accusati di pompare i risultati dei benchmark, a tal punto che AnTuTu ha dovuto sviluppare un’app appositamente per misurare le loro performance.
I dispositivi interessati delle nuove accuse mosse sono OnePlus 3T e Meizu Pro 6 Plus, i migliori smartphone attualmente sul mercato di ognuna delle due case produttrici. Le aziende sono state accusate di aver implementato meccanismi software che permettono ai due terminali di aumentare la velocità dei processori (in questo caso Qualcomm Snapdragon 821 per il primo e Samsung Exynos 8890 per il secondo) esclusivamente per incrementare i risultati dei benchmark. Questo avverrebbe quando gli smartphone riconoscono che è stata aperta una applicazione di benchmark per effettuare i test, tra cui anche AnTuTu.
OnePlus ha già risposto a queste accuse sostenendo di aver inserito nel software una “tecnologia” per aumentare la velocità del processore non solo sui benchmark, ma in tutte le applicazioni che richiedono molte risorse, come ad esempio i videogiochi. L’azienda ha anche dichiarato che nei prossimi aggiornamenti del sistema operativo Android con OxygenOS rimuoverà questa feature. Meizu invece non ha rilasciato ancora nessuna dichiarazione al riguardo.