Android O, la prossima attesissima release del successore di Android Nougat, è arrivato tra noi da poche settimane, in forma di Developer Preview. Nonostante questa anticipazione, diverse funzioni del nuovo sistema operativo Google devono ancora essere esaminate, in quanto comporteranno un’interazione del tutto rinnovata con l’utente da diversi punti di vista.
Tra di esse, a sorpresa scopriamo il supporto al filesystem SD Card FS, segno dell’abbandono definitivo di FUSE, il sistema organizzativo utilizzato fino ad oggi. I vantaggi di questo upgrade sono notevoli in termini di gestione delle memorie, sia in fase di lettura che di scrittura.
Pur non essendo definibile come un vero e proprio filesystem, FS su Android O permette di emulare il sistema FAT32 nel kernel, riducendo di molto i margini di errore e latenza che si verificano durante il trasferimento dei file, specialmente da computer. E’ inoltre possibile limitare l’overhead e gestire al meglio i comandi di lettura e scrittura sull’external storage.
Un aspetto interessante di SD Card FS è la sua versatilità: è infatti possibile utilizzarlo anche per interagire con la memoria interna dello smartphone o del tablet su cui Android O è installato: le sue funzionalità non si limitano alla scheda SD esterna, nonostante il nome possa trarre in inganno. Questo avrà effetti diretti anche sulla partizione relativa alla memoria virtuale esterna, che di norma viene utilizzata per contenere i dati utente e le applicazioni.
Nonostante il SD Card FS non sia una novità assoluta, essendo già stato utilizzato da molte case produttrici di dispositivi Android come OnePlus o Samsung, la scelta di Google di includerlo direttamente nel kernel porterà cambiamenti significativi a livello di gestione della memoria, con effetti diretti sulla produttività dell’utente, come potremo verificare nelle prossime Preview dell’OS.