Wannacry, anche i sistemi Apple sono vulnerabili al ransomware

Wannacry, il ransomware di nuova generazione che sta colpendo un numero finora inedito di paesi, lasciando ben poche tracce dei cyber pirati che diedero origine all’attacco, continua a mietere vittime tra gli utenti Windows che non hanno provveduto agli ultimi update consigliati: secondo le ultime novità, comunque, anche gli Apple user potrebbero considerarsi a rischio, nonostante i primi report sull’esplosione di questo incontenibile attacco che stabilivano il contrario.

Il ransomware Wannacry ha toccato quota 150 paesi nel mondo, compromettendo anche i privati. Secondo Aleksandr Yampolskiy, founder di SecurityScorecard, la minaccia ha coinvolto anche diversi sistemi Apple, essendo meno vulnerabile di Windows, tuttavia non completamente immune ad un possibile attacco. Il fatto che le possibilità di contrarre Wannacry sulle piattaforme della Mela siano ridotte sono comunque rivolte a ragioni pratiche, come illustrato dallo stesso Yampolskiy.

La prima ragione è certamente legata alla diffusione di Windows come OS di default di una maggioranza di sistemi desktop nel mondo, ben superiore a macOS. Del tutto chiaro, quindi, che i cracker vogliano approfittare della situazione colpendo più utenti legati al sistema operativo Microsoft. A questo si aggiunge la presenza di più sistemi di controllo, su macOS, per quanto riguarda l’installazione di nuovo software, da parte dell’utente e dell’OS stesso.

Le infezioni Wannacry su macOS non vanno comunque escluse, come detto, in quanto negli ultimi tempi si è verificata un’impennata sostanziale del malware generico su Mac. Sarebbe quindi necessario filtrare l’installazione di qualsiasi software che non sia certificato dall’App Store, ed evitare l’upgrade da fonti che potrebbero avere contraffatto i suddetti certificati developer.

Gli step fondamentali per evitare Wannacry su macOS sono quindi del tutto legati al buonsenso utilizzato all’avvio di ogni installazione di un’applicazione che non conosciamo: evitare qualsiasi fonte dubbia, in attesa di misure di security appropriate anche per l’OS della casa di Cupertino.

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