Educazione sessuale: i ragazzi europei la imparano sui social media

L’educazione sessuale ora passa per i social e la vecchia Europa, pudica e tradizionalista, da un grande insegnamento al mondo utilizzando il web come veicolo per insegnare ai ragazzi a conoscere il proprio corpo.

La tecnologia avanza e i più grandi fruitori di questa rivoluzione sono sicuramente i giovani che si affidano sempre di più ai consigli di blogger e YouTuber piuttosto che a genitori e insegnanti. Allora cosa fare per far sì che ogni teenager sia informato sui rischi del sesso, sull’importanza di conoscere il proprio corpo e sulla consapevolezza che non c’è nulla di male o vergognoso in quel che sono ma ogni cosa va vissuta alla giusta età e con il giusto spirito? Per rispondere queste domande corre in nostro aiuto l’avanzatissima Norvegia che grazie allo show televisivo della giovane star di Instagram Line Elvsåshagen  insegna a ragazzini e adolescenti tutto quello che c’è da sapere su sesso e la positività del corpo senza scadere nel becero porno e senza incoraggiare immagini e ideali rifatti e stereotipati delle figure a luci rosse.

Educazione sessuale e Europa: Dati poco confortanti ma non ci  arrendiamo!

La Norvegia non è l’unico paese che si è aperto ai social media come veicolo di comunicazione per arrivare ai più giovani ma, in un continente vecchio e chiuso come il nostro, i numeri sono molto bassi: In una relazione del 2013 si è infatti scoperto che solo 8 dei 24 paesi dell’unione europa (Norvegia esclusa, ovviamente) hanno soddisfatto i criteri per fornire un’educazione sessuale efficace ma anche la Polonia, una delle nazioni con le maggiori difficoltà tra i membri dell’UE nell’istruzione sessuale, si è affidata ai social per educare i ragazzi.

Natalia Trybus è infatti una simpatica YouTubers polacca che, attraverso video divertenti, spiega l’importanza dei contraccettivi, le basi del sesso, l’uso del preservativo femminile e tanto altro ancora… e in un paese dove il sesso è visto positivamente solo all’interno del matrimonio e la contraccezione quasi paragonata all’aborto non possiamo davvero meravigliarci se i ragazzini cercano informazioni altrove. Allora ben vengano mille ragazze come Natalia che dal 2011 ha sottoscritto più di 66.000 abbonati tutti interessati ad accettarsi per quello che sono, nella libertà che i nostri anni duemila ci hanno donato.

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