Google Chrome continua ad evolversi per non perdere il passo di fronte ad attacchi malware che ogni giorno di più rischiano di compromettere la sicurezza durante la navigazione. Il celebre browser di Big G ha recentemente lanciato un nuovo tool per tutti gli utenti Windows, Google Chrome Cleanup, pronto a rinnovarsi per bloccare programmi “spazzatura” e applicazioni malevoli con più efficacia.
Google Chrome Cleanup rende più facile schermarsi dal download di software costruito per spiare l’utente durante la navigazione o compromettere la sua esperienza online tramite adware o malware generico: lo strumento integrato in Google Chrome funziona in sinergia con Google Safe Browsing, capace di bloccare in tempo reale l’accesso a siti poco affidabili, avvertendo l’utente con una schermata apposita.
Safe Browsing, tuttavia, si è rivelato poco funzionale in determinati casi in cui non tutte le più recenti minacce sono state rilevate, perciò Google ha ritenuto opportuno affiancarlo ai nuovi alert per Google Chrome Cleanup disponibili grazie al tool “Hijacked Settings Detection”, che ci avvertirà ogni volta in cui un file appena scaricato tenterà di accedere alle impostazioni del browser senza il nostro consenso, riportandole allo stato originale.
Google Chrome Cleanup per Windows integra infine un nuovo controllo per la pulizia del software “inutile” o junkware, scaricato nel corso di settimane e mesi di navigazione e accumulato senza farne uso. Chrome ci avvertirà in tempo qualora il numero dei file raggiungesse una quota critica, proponendoci di eliminarlo con un semplice click. Nel complesso, la nuova modalità di esecuzione di Cleanup (che avviene ora tramite una sandbox per proteggere al meglio il sistema da attacchi remoti), riesce nel suo intento di schermarci da più pericoli della Rete.
Naturalmente, tutto ciò non sostituisce il buonsenso dell’utente nella navigazione e soprattutto le suite antimalware più efficaci; tuttavia Chrome Cleanup è un tool che possiamo definire più che utile per chi preferisce il browser di Big G alle alternative di altre software house: come migliorerà in futuro?