Huawei Mate 10 non è “semplicemente” il top di gamma più evoluto del brand cinese, annunciato al pubblico pochi giorni fa con il suo carico di novità destinate a rendere l’esperienza su smartphone sempre più legata all’AI. Il nuovo flagship, che include il processore di nuova generazione Kirin 970, è infatti il primo ad includere un’unità NPU (Neural Processing Unit) in grado di rendere il machine learning e di conseguenza le traduzioni più mirate e affidabili, restituendo all’utente un risultato molto più vicino al linguaggio naturale che mai.
Le potenzialità dell’AI di Kirin 970 su Huawei Mate 10 riguardano ovviamente anche altri campi multimediali, tra cui le impostazioni della dual camera integrata per scatti di qualità in ogni occasione; tuttavia il chipset mostra particolarmente “i muscoli” nel trattamento delle traduzioni, grazie inoltre alla partnership con Microsoft, che si è offerta di portare la sua esperienza nella creazione di una versione di Translator dedicata al nuovo flagship Huawei.
L’app Microsoft Translator è preinstallata su Huawei Mate 10, e riesce a dare il meglio anche durante le traduzioni in tempo reale offline, specialmente in paesi esteri in cui la connettività di rete è limitata e si ha necessità di tradurre un testo urgentemente. Questo è reso possibile dai “Language Packs” scaricabili per Translator, che una volta “dati in pasto” alla NPU dello smartphone riusciranno ad elaborare la traduzione corretta nella lingua desiderata a prescindere dalla presenza di una connessione Internet.
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I benefici dell’uso della Neural Processing Unit di Huawei Mate 10 sono evidenti, permettendo traduzioni istantanee una volte rese impossibili dalla limitata capacità di calcolo dell’hardware. Al momento, i Language Pack disponibili per Microsoft Translator su Mate 10 riguardano le seguenti lingue: Arabo, Inglese, Cinese, Tedesco, Francese, Italiano, Coreano, Giapponese, Russo, Portoghese, Spagnolo e Thailandese: un’ottima occasione per scaricare quelli di nostro interesse e mettere alla prova le nuove sorprendenti potenzialità dell’AI su smartphone Android.