Un’inchiesta portata avanti dal Financial Times rivela una notizia sconvolgente: Apple avrebbe costretto un gruppo di tirocinanti a turni massacranti pari a 11 ore consecutive di lavoro in fabbrica per procedere alle operazioni di assemblaggio dell‘iPhone X. In realtà la compagnia smentisce affermando che gli studenti diplomandi si sarebbero votati a estenuanti orari lavorativi per scelta volontaria, ma la vicenda rimane ancora sospetta.
Anzi, a smentire Apple ci hanno pensato alcune delle “vittime” dello sfruttamento sostenendo di essere state costrette a lavorare tanto e contro la loro volontà per collaborare alla velocizzazione delle fasi di montaggio delle componenti del dispositivo. Questa confessione potrebbe trovare corrispondenza nell’improvvisa anticipazione del lancio delle unità dell’iPhone X, che altrimenti avrebbero deluso le aspettative alimentate in fase di presentazione del prodotto.
Gli studenti coinvolti, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, avrebbero dovuto svolgere la loro attività per il gigante di Cupertino nel contesto di un tirocinio a Foxconn, per il conseguimento del diploma, ma in realtà si sono ritrovati a superare abbondantemente le 40 ore settimanali previste. Apple risponde pubblicamente che le ore lavorative verranno ridimensionate ma ribadisce che l’attività degli studenti era volontaria e retribuita ma Foxconn disprezza il comportamento della compagnia accusandola di vero e proprio sfruttamento della manodopera.