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CIA e FBI all’attacco di Huawei e ZTE: “Non comprate gli smartphone cinesi”

di Roberto Naccarella

Non comprate gli smartphone cinesi. E’ polemica negli Stati Uniti per la posizione espressa dai più alti funzionari della CIA, dell’NSA e dell’FBI, oltre che della Difesa statunitense di fronte al Comitato di Intelligence del Senato. I capi dei servizi segreti hanno infatti affermato, senza mezzi termini, che i produttori di smartphone cinesi rappresentano una minaccia alla sicurezza dei clienti americani. In particolare, l’affondo dei vertici dell’intelligence USA si concentra sui prodotti Huawei, che fanno effettivamente molta fatica a trovare spazio nel mercato americano.

Il direttore dell’FBI ha palesato tutta la sua preoccupazione nel consentire l’utilizzo di smartphone provenienti da paesi che non condividono “gli stessi valori” degli Stati Uniti, in primis perchè ci si esporrebbe ad un possibile furto di dati. L’attacco era chiaramente diretto a Huawei ma anche ad altre compagnie, come ZTE.

Non è la prima volta che il governo statunitense si pone in un certo modo nei confronti della casa di Shenzhen. Nel 2012, il Congresso ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che le due società cinesi (Huawei e ZTE) dovrebbero essere guardate “con sospetto”. Le due aziende, all’epoca, contestarono duramente le relazioni: Huawei le definì “prive di fondamento”. La risposta non si è fatta attendere nemmeno stavolta: “Huawei gode della fiducia di governi e clienti in 170 paesi in tutto il mondo – ha fatto sapere l’azienda cinese – e non pone rischi di cybersecurity più elevati di qualsiasi altro fornitore ICT”.

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