La politica adottata da Apple nei confronti delle applicazioni definite “obsolete” comincia a dare anche alcuni risultati non proprio esaltanti. Per la prima volta, infatti, App Store si ritrova a dover fare i conti con un calo delle app: nel corso del 2017 il taglio ha riguardato ben 100.000 applicazioni, per un totale che è passato dai 2,2 milioni di inizio 2017 ai 2,1 di fine anno.
A riportarlo è il sito AppFigures, che sottolinea come questa contrazione (pari al 5%, ndr) sia dovuta proprio alle politiche stringenti messe in campo dalla casa di Cupertino, che già alla fine del 2016 aveva annunciato un giro di vite nei confronti delle app con il codice a 32 bit (ormai non più supportato) e dei tantissimi cloni che popolavano lo Store, senza dimenticare le applicazioni spam.
Un calo netto, quindi, che viene evidenziato ancora di più dall’andamento decisamente opposto di Android e del suo Play Store. La piattaforma di Google ha invece aumentato esponenzialmente le sue applicazioni nel 2017, toccando quota 3,6 milioni: una crescita del 30%, dovuta soprattutto al porting di applicazioni da iOs verso Google. Sempre stando ai dati pubblicati su AppFigures, i massimi esponenti del mercato mondiale delle app restano sempre gli Stati Uniti (33% dello share), seguiti dalla Cina con il 16% dello share.