Vivo è indubbiamente una delle realtà attuali più creative e ingegnose del mondo smartphone: la sua nuova serie di dispositivi “NEX”, dotati di una fotocamera per selfie in grado di apparire e scomparire a seconda delle necessità dell’utente, cornici sottilissime e fingerprint scanner integrato al di sotto dello schermo, non ne è che un esempio.
Il producer cinese sa comunque essere molto di più: al MWC Shanghai 2018, Vivo ha colto l’occasione per svelare al pubblico la nuova tecnologia di riconoscimento 3D e mappatura degli oggetti “Time of Flight“, in grado di sfruttare l’emissione di luce pulsata e sensori di captazione per mappare oggetti e persone fino a 3 metri di distanza dall’utente.
La tecnica in questione può essere applicata in un vastissimo numero di scenari, che partono dal semplice riconoscimento facciale e si estendono al motion tracking, alla fotografia 3D ed alla realtà aumentata. Il “segreto” alla base di Vivo Time of Flight è la misurazione del tempo impiegato dai fasci di luce per tornare al sensore che li ha emessi; qualcosa che probabilmente suonerà molto familiare a chi è fan Apple.
Anche la Mela, infatti, è da qualche tempo all’opera su una tecnologia di riconoscimento facciale 3D che si basa su principi molto simili a quella di Vivo; una novità che spera di includere nella line-up 2019 dei suoi iPhone. Il brand cinese ha svelato di aver utilizzato circa 300.000 sensori per realizzare Time of Flight, circa 10 volte il numero di quelli sfruttati dalla tecnologia TrueDepth. Non ci resta quindi che vedere come questa innovazione influirà sull’intrattenimento mobile, sullo sviluppo di app e piattaforme capaci di sfruttare al 100% le premesse poste da Vivo per i suoi futuri smartphone.