Il fenomeno dei video “deepfake” contrastato dai colossi della tecnologia. Dopo Facebook e Microsoft, infatti, anche Amazon ha deciso di fare la sua parte nella Deepfake Detection Challenge. In particolare è la divisione Web Services del gigante dell’e-commerce più grande al mondo a mettere a disposizione tutti i propri strumenti tecnici ai professionisti del “machine learning” che si stanno occupando di contrastare il fenomeno.
Ma cos’è esattamente il deepfake? In sostanza siamo di fronte ad una tecnica che si basa sull’intelligenza artificiale per combinare (o sovrapporre) immagini e video esistenti con video o immagini originali. In questo modo è possibile realizzare dei “falsi video”, dove ad esempio una persona sembra dire cose che in realtà non ha mai pronunciato. E il tutto può ingannare l’occhio umano anche abbastanza facilmente.
Su Facebook è stato visualizzato da moltissime persone il video dove appariva Jim Carrey al posto di Jack Nicholson in “Shining”. Una tecnica che può essere utilizzata per scopi positivi come ad esempio per ringiovanire attori all’interno dei film o fargli girare parti che non sarebbe possibile girare senza, ma anche per scopi diffamatori e ingannevoli.
La tecnica è stata utilizzata per realizzare falsi video pornografici e specialmente per creare bufale e fake news, come era facile prevedere. In qualsiasi caso le conseguenze possono essere davvero molto pesanti, ed è per questo che si sta cercando di mettere un argine alla diffusione dei video deepfake tramite la creazione di sistemi open source che andranno a rilevare i filmati alterati. Il progetto coinvolge anche l’Università di Oxford e il MIT.
via: Engadget