Realme ha deciso di incentivare la comunità del modding permettendo di moddare i suoi dispositivi. Il sub-brand di Oppo ha infatti concesso la possibilità di sbloccare il bootloader su tutti i suoi smartphone commercializzati in Cina ed ha rilasciato anche i codici sorgente. Grazie allo sblocco del bootloader sarà possibile ottenere i permessi di root, installare le custom ROM e tanto altro per personalizzare al massimo il proprio dispositivo con opzioni che Android e la ColorOS di base non offrono.
Finora sbloccare il bootloader sugli smartphone Realme era possibile attraverso strumenti di terze parti, ma violava le politiche per la garanzia. Adesso i dispositivi possono invece essere sbloccati e vi si possono installare custom ROM o altro senza perdere la garanzia, in Cina. I terminali abilitati allo sblocco del bootloader sono Realme X2, X2 Pro, X2 Pro Master Edition, Q, X e X Youth Edition, ma solamente quelli acquistati attraverso i canali ufficiali in Cina.
Si specifica che dopo lo sblocco del bootloader potrebbero manifestarsi delle leggere differenze nell’uso quotidiano degli smartphone. Inoltre chi decide di flashare una custom ROM perderà il supporto agli aggiornamenti ufficiali. La garanzia non copre eventuali danni all’hardware che si verificano dopo aver ottenuto i permessi di root in quanto potrebbero verificarsi a causa dell’installazione di software di terze parti.
Realme ha anche rilasciato il codice sorgente per il kernel di X2 Pro che permetterà di realizzare in modo semplice custom ROM e custom recovery agli sviluppatori terzi. Il bootloader di X2 Pro si può ora sbloccare con un tool ufficiale che sostituisce la certificazione Widevine L1 con Widevine L3 e disattiva temporaneamente il sensore per le impronte digitali: per farlo funzionare nuovamente bisogna bloccare di nuovo il bootloader. Per lo sblocco è necessario anche il reset ai dati di fabbrica. Chi vuole procedere allo sblocco del bootloader di X2 Pro può farlo seguendo la guida pubblicata sul forum ufficiale.