Il consorzio OPPO-Xiaomi-Vivo ha 4 new-entry tra cui Realme e OnePlus

Negli ultimi tempi si sono cercate soluzioni alternative al trasferimento file tra dispositivi prodotti da case produttrici differenti nel tentativo di trovare una modalità che possa essere più efficiente della connettività Bluetooth, spesso considerata molto lenta. Un tentativo che ha visto Xiaomi, Oppo e Vivo, tre delle aziende cinesi più in ascesa anche a livello mondiale, decidere di unire le forze e formare una sorta di alleanza per arrivare ad un protocollo universale per i propri terminali.

Lo sviluppo, partito lo scorso mese di agosto, è durato alcuni mesi, finchè il nuovo protocollo P2P per il trasferimento dati ha fatto capolino su alcuni smartphone Xiaomi e Vivo venduti nel mercato asiatico. Le buone impressioni hanno fatto sì che la base potesse espandersi ad altre quattro realtà: stiamo parlando di Black Shark, Meizu, Realme e OnePlus. Di queste aziende la prima appartiene a Xiaomi, mentre le ultime due fanno parte del conglomerato BBK Electronics che possiede anche OPPO e Vivo. Il loro unirsi al nuovo standard era quindi altamente prevedibile e l’unica sorpresa è Meizu.

In questo modo, il protocollo di Xiaomi, OPPO e Vivo andrà ad interessare qualcosa come 400 milioni di utenti in tutto il mondo, come spiegato anche sul social network cinese Weibo. Inoltre, ed è il particolare più importante, potrà essere condiviso qualsiasi tipo di file, con velocità fino a 20 Mbps se è disponibile una buona connessione sui dispositivi interessati. Sulle tempistiche riguardanti l’integrazione di questa tecnologia bisogna ancora attendere, dato che le aziende protagoniste non hanno ancora fornito dettagli in tal senso. Tuttavia, alcuni riferiscono che il supporto sarebbe già pienamente attivo sulla JoyUI di Black Shark.

Via: XDA

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.