Ci sono smartphone certamente più “predisposti” su alcuni aspetti rispetto ad altri. Per esempio, alcuni telefoni badano a non consumare troppa batteria, altri invece puntano tutto sull’hardware. E poi esistono anche dei prodotti che amano chiudere le app, a differenza di altri. DontKillMyApp è una delle tante app benchmark in circolazione, strumenti molto utili per analizzare in maniera approfondita il comportamento di un device.
Tuttavia DontKillMyApp, invece di valutare la potenza bruta come tante altre app di benchmark, si sofferma proprio sulla tendenza fin troppo marcata di alcuni telefoni nel chiudere le applicazioni. L’idea è nata dallo sviluppatore di Sleep as Android, una delle app che subisce le conseguenze di una gestione della RAM fin troppo marcata. Ma come fare, quindi, per far svolgere il suo “lavoro” al benchmark? L’utente deve tenere il proprio smartphone in completo riposo, per un periodo che può andare da 1 ora a 8 ore, senza metterlo in ricarica (altrimenti il risultato finale potrebbe non corrispondere al vero).
In questo lasso di tempo, l’app esegue un task ogni 10 secondi e inserisce una sveglia ogni 8 minuti in modo tale da verificare attentamente lo stato del sistema. La presenza di una notifica persistente consente poi di terminare anche in un tempo minore il benchmark. Grazie a questa applicazione, è possibile sapere quanto il proprio smartphone chiude le app in background per valutare la qualità della sua gestione della RAM. DontKillMyApp può essere testato dagli utenti semplicemente recandosi sul Google Play Store e procedendo all’installazione.
Via: XDA Developers