Il secondo trofeo della stagione calcistica, dopo la Supercoppa vinta dalla Lazio, è andato al Napoli. Anche nella finale di Coppa Italia a pagare dazio è stata la Juventus, battuta ai rigori dai partenopei di Rino Gattuso: una sconfitta che ha scatenato forti critiche nei confronti di Maurizio Sarri. Ma al di là delle considerazioni tecniche, ciò che ha colpito durante la finale è stata anche la grafica che ha simulato la presenza di spettatori sugli spalti dell’Olimpico di Roma, ovviamente vuoto per le disposizioni anti-coronavirus.
I 10 milioni di spettatori che hanno seguito la finale di Coppa Italia sulla Rai hanno potuto notare una coreografia virtuale sugli spalti. Una tecnica che era stata già sperimentata in Spagna, con risultati anche meno soddisfacenti. Tuttavia, la Liga ha introdotto anche i cori delle varie tifoserie, grazie all’aiuto di EA Sports che ha fornito il repertorio presente nel celebre gioco di calcio FIFA.
L’opzione audio, stando a quanto affermato dal famoso telecronista Fabio Caressa, potrebbe presto arrivare anche qui in Italia.
“Ci stiamo preparando per riproporla anche per la Serie A. Prima tutti nascondevano la bocca con la mano, ora devono state attenti ai microfoni – dice il conduttore Sky – Noi avremo le voci del campo in cuffia e dovremo usarle bene. In cabina di commento abbiamo sempre tra noi la scatola di commento, basterà spostare le sedie per rispettare il distanziamento”.
Il pubblico virtuale potrebbe essere utilizzato anche nel campionato di Serie A, tuttavia non ci sono ancora conferme ufficiali in merito. Nel frattempo nel campionato danese si è adottata un’altra soluzione molto creativa: portare i veri tifosi connessi su Zoom negli stadi attraverso i maxischermi al fine di farli partecipare in prima persona. Quale soluzione preferite maggiormente durante le partite?