Google accusata di spiare le app su Android per migliorare le proprie

Google spierebbe le applicazioni rivali su Android. Dopo l’accusa proveniente dalla Commissione Europea, che nel recente passato ha più volte puntato il dito contro la multinazionale con sede in California, arriva un’altra importante inchiesta contro l’azienda. Il meccanismo, infatti, è emerso in un report molto dettagliato, pubblicato dal sito The Information, che mette in luce le strategie di Big G per guadagnare un vantaggio sulla concorrenza.

Google, come noto, è contemporaneamente sia soggetto che controlla le applicazioni che concorrente, perchè la società è sia responsabile dell’OS che di tanti altri servizi che vanno a competere con altri di terze parti: pensiamo ad esempio a Gmail, ma anche a Maps o la piattaforma YouTube. Big G trarrebbe vantaggio da questa situazione grazie ad Android Lockbox, che mantiene traccia dell’uso di determinate app installate su un dispositivo che funziona con il robottino verde.

I dati raccolti da Android Lockbox vengono inviati a Google in formato anonimo per consentire all’azienda di analizzarli per elevare le prestazioni del sistema operativo dal punto di vista energetico, riducendo i consumi. Tuttavia, The Information ha scoperto che la società statunitense utilizza questi dati anche per prendere visione dei servizi in uso sui dispositivi e pianificare le proprie app in modo tale da renderle più competitive rispetto a quelle rivali. Big G ha commentato questo report affermando che ogni azienda “ha accesso ai dati raccolti”: cosa ne penserà l’Antitrust? Non ci resta che verificare come si evolverà la situazione e se altri enti vorranno far luce sulla faccenda.

Fonte: The Information

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.