Non è raro che nelle varie piattaforme social vengano raccontati episodi di “incendio” dello smartphone durante le operazioni di ricarica. In alcuni casi, questi incidenti sono determinati da difetti hardware o altri problemi che favoriscono l’invio di un’energia decisamente superiore a quella che il dispositivo è in grado di gestire durante la ricarica. Nelle ultime ore i ricercatori hanno scoperto una nuova falla che invece può mandare in fiamme uno smartphone via software: si chiama BadPower.
Questa pericolosa vulnerabilità di fatto va ad alterare il firmware dei caricabatterie con ricarica rapida (senza alcuna interazione da parte dell’utente) portando ad un surriscaldamento enorme della batteria, fino ad arrivare alle fiamme. Una situazione molto pericolosa non solo per il dispositivo, che rischia di danneggiarsi irreversibilmente, ma anche per l’incolumità di chi si trova all’interno dell’abitazione. I ricaricatori rapidi possono arrivare ad inviare circa 20 V, ma in caso di hackeraggio ecco che il firmware viene alterato e si crea la situazione di surriscaldamento eccessivo.
I ricercatori di Tencent – che hanno già provveduto ad avvisare tutti i produttori, ndr – hanno fatto sapere che su 35 modelli di caricatori con ricarica rapida testati ben 18 sono vulnerabili a BadPower. Per risolvere il tutto potrebbe bastare un semplice aggiornamento della casa produttrice sullo smartphone che consentirebbe di “chiudere” la vulnerabilità BadPower, ma non tutti i chip prevedono questa possibilità.
Via: ZDNet