500 milioni di dollari. Questa la cifra totale che ha dovuto sborsare Apple per risarcire i tantissimi utenti che avevano denunciato un peggioramento delle condizioni di salute della batteria degli iPhone, che aveva inevitabilmente comportato un rallentamento dei melafonini. La class action portata avanti da moltissime persone ha permesso ad ognuna di ottenere un rimborso di circa 25 dollari ciascuno.
Proprio ieri, mercoledì 7 ottobre, era l’ultimo giorno per poter fare richiesta di risarcimento. Ma per Apple i guai in merito a problematiche legate all’obsolescenza programmata non sono terminati, dato che la Corte Distrettuale Nord della California ha confermato il deposito di una nuova causa nei confronti del gigante californiano che si sta apprestando a presentare la nuova serie iPhone 12 dopo aver fissato l’evento per il 13 ottobre. Stando a quanto emerso, Apple avrebbe rimosso dagli iPhone gli strumenti per il monitoraggio della batteria da iOS, che avrebbero permesso di rilevare un difetto, evidenziando come l’azienda abbia volutamente equipaggiato i suoi prodotti con batterie inadeguate.
La nuova class action sembra riprendere per intero le caratteristiche di quella precedente, e questo non è detto che sia un bene, dato che negli USA (e in generale quasi in tutto il mondo) non si può essere condannati più volte per lo stesso reato. Una sovrapposizione in tutto e per tutto rischia di “sgonfiare” questa class action che però vuole porre l’accento su una problematica che sembra tutt’altro che risolta: non ci resta che attendere qualche dettaglio in più con l’evolversi della situazione.
Fonte: Apple Insider