Autostrade Tech lancia un sistema per monitorare le strade basato su IA

La sicurezza sulle strade è diventato un tema importantissimo negli ultimi anni, specialmente dopo il disastro del Ponte Morandi a Genova, il cui crollo ha provocato decine di vittime e danni incalcolabili. La salvaguardia delle infrastrutture stradali è diventata una priorità, ed è per questo che Autostrade Tech, società che appartiene al Gruppo Autostrade per l’Italia, si è messa all’opera per realizzare un sistema digitale per il monitoraggio della rete autostradale italiana e delle infrastrutture.

Il sistema, su cui Autostrade Tech ha lavorato con IBM (si basa su IBM Maximo, ndr) e Fincantieri NexTech, è un progetto su cui sono stati investiti 60 milioni di euro. Il monitoraggio di più di 4.500 opere che si trovano sulla rete autostradale di ASPI avviene tramite l’intelligenza artificiale di IBM, ma anche per mezzo di droni e di altre soluzioni che si basano sull’Internet of Things.

Agli addetti basterà collegarsi tramite un tablet o un PC per avere un quadro dettagliato sullo stato di salute delle infrastrutture e della rete autostradale, comprese le informazioni inerenti il progetto originario e gli interventi eseguiti durante gli anni, con una relazione approfondita sulle manutenzioni e sugli esiti delle ispezioni.

Con questo sistema, ogni intervento potrà essere inserito di volta in volta, sottolineando anche le operazioni da svolgere. Entro fine anno la piattaforma sarà estesa su tutti i 1.943 ponti e i 2.000 cavalcavia appartenenti alla rete di Autostrade per l’Italia. Il Paese riesce così a mettere la tecnologia al servizio della sicurezza delle infrastrutture, promettendo di rendere l’anno prossimo il sistema ancor più efficiente estendendolo alla manutenzione di ponti e cavalcavia su tutta la rete autostradale.

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.