Gli sviluppatori utilizzano spesso ADB, acronimo che sta per Android Debug Bridge. Ma in cosa consiste esattamente? Si tratta di un programma da utilizzare da riga di comando creato da Google che consente di “scrutare” all’interno dello smartphone, specialmente per individuare la presenza di bug all’interno delle applicazioni. Tuttavia, ADB può risultare una funzione molto utile anche per gli utenti comuni, che possono sfruttarla per installare app o altre attività.
Ma come spiegano gli esperti del settore, se non si è troppo avvezzi a questi particolari procedimenti la configurazione di Android Debug Bridge può essere piuttosto complessa, specialmente se non si è provveduto a scaricare Android Studio. Come fare quindi? Una mano arriva dallo sviluppatore Simon Chan, che è riuscito a realizzare WebADB, uno strumento che consente di portare il tool sul proprio browser (nel caso dello sviluppatore si tratta di Chromium, ndr).
Chan ha anche mostrato i facili passaggi da seguire per usare WebADB, ovvero il collegamento dello smartphone al computer e la selezione del dispositivo nella finestra che si aprirà cliccando su “Add Device”. Una volta premuto su “Connessione” e aver dato il permesso alla connessione stessa dallo smartphone tutto dovrebbe funzionare.
Chan ricorda che bisogna però attivare prima l’opzione Debug USB, che si trova nel menù Opzioni sviluppatore delle impostazioni, cliccando per 7 volte sulla voce Numero build. Gli utenti Windows devono anche inserire l’indirizzo chrome://flags/#new-usb-backend nella barra di ricerca e riavviare il browser. Attraverso WebADB è possibile vedere le informazioni sullo smartphone, utilizzare il file manager, installare APK, registrare il display e altro.