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Militare? No, grazie: nel 2021 arriverà il Servizio Civile Digitale e vi piacerà

di Patrizia Maimone

Con gli inizi degli anni Duemila si è fatto largo il concetto di Servizio Civile mediante cui i cittadini potevano, e possono, prestare la proprio opera per la promozione di tutti i principali valori della Repubblica Italiana. Ed è su questa scia che si parla oggi, con l’avvento della tecnologia, di Servizio Civile Digitale. Un concetto tutto nuovo che vale la pena conoscere un po’ più da vicino. Facciamolo insieme.

Servizio Civile Digitale, in cosa consiste

Il Servizio Civile Digitale è nato ufficialmente da pochi giorni con la firma del protocollo d’intesa tra Paola Pisano, Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, e Vincenzo Spadafora, Ministro per le Politiche giovanili e lo sport. Sono questi i Ministri coinvolti dal momento che il Servizio Civile Digitale andrà a coinvolgere i giovani, da una parte, ed il mondo del digitale dall’altra. In cosa consisterà?

Il progetto sarà aperto a tutti i giovani che potranno prodigarsi, nel 2021, nell’aiutare ogni cittadino ad accedere in maniera semplice ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Questo vale soprattutto per tutti gli anziani e coloro che non sono avvezzi all’utilizzo della tecnologia che, ormai, è fondamentale per poter utilizzare certi servizi. Pensiamo, ad esempio, ad una delle ultime novità, lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) indispensabile per “comunicare” con le PA tramite strumenti come l’app IO, nota anche per il cashback di Stato.

I giovani coinvolti nel progetto

Saranno circa 1.000 i giovani (tutti volontari) che nel 2021 si cimenteranno nell’esperienza del Servizio Civile Digitale. Ognuno di questi formatori digitali verrà formato, a sua volta, nella maniera migliore per poter poi operare su tutto il territorio nazionale. Attualmente il programma non è ancora noto, dovremo attendere l’inizio del 2021 per vederlo pubblicato sul sito del Dipartimento per le politiche giovanili.

La Ministra Pisano che ha fortemente voluto il Servizio Civile Digitale si è detta entusiasta per la sua definitiva approvazione dicendo di “credere fortemente nel passaggio di competenze tecnologiche dai più giovani e tecnologici verso generazioni meno digitali”. D’altro canto, ne abbiamo avuto una prova durante i mesi del lockdown: quanti sono gli anziani che hanno imparato a fare le videochiamate grazie all’aiuto dei propri nipoti? Si attende in questi giorni l’avviso per la presentazione dei progetti: vi aggiorneremo non appena ci saranno ulteriori informazioni.

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