WhatsApp frena sul cambio norme: rinviato al 15 maggio, per ora

Non più l’8 febbraio, ma il 15 maggio. E’ cambiato il termine imposto da WhatsApp per l’accettazione da parte degli utenti della revisione dei termini sulla privacy che ha provocato (e provoca tuttora) un forte dibattito sul web. Non si tratta di un dietrofront, ma lo slittamento di tre mesi serve evidentemente alla piattaforma di messaggistica controllata da Mark Zuckerberg per prendere tempo e valutare il da farsi.

D’altronde, la comunicazione di WhatsApp aveva di fatto scatenato un esodo di utenti verso altre piattaforme. Nelle ultime settimane abbiamo visto una crescita esponenziale della platea di utenti di Telegram (che è riuscita a guadagnare 25 milioni di utenti in appena tre giorni, ndr) e anche di Signal, un’altra app focalizzata sulla sicurezza che ha raggiunto e oltrepassato in maniera molto rapida i 50 milioni di download.

Nonostante WhatsApp sia subito intervenuta per calmare le acque e fornire chiarimenti più specifici sulla questione, ovvero sul fatto che i dati degli utenti vengono condivisi anche con Facebook, non è stato abbastanza per porre un vero argine alle polemiche e alle critiche. Per questo l’app della cornetta verde ha scelto di rimandare il cambiamento di almeno tre mesi, in modo tale da studiare quale strategia adottare e sperare che nel frattempo il polverone si sia dissolto.

Fonte

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.