La spesa non varrebbe più l’impresa. Si può sintetizzare in questo modo la scelta di Google di stoppare la realizzazione di contenuti originali per Stadia, la piattaforma di cloud gaming lanciata a fine 2019 dal gigante di Mountain View. Big G ha quindi comunicato la chiusura del team di sviluppo interno, SG&E, per la necessità di operare un taglio agli investimenti destinati alla creazione di giochi originali.
Naturalmente questa scelta non dovrebbe comportare alcuna conseguenza per le sorti di Stadia. Con i soldi risparmiati, Google si concentrerà nello stipulare una serie di partnership con i vari sviluppatori che garantiranno una fornitura costante di contenuti. Solo in questo modo sarà quindi possibile arrivare all’obiettivo dichiarato dal colosso di Mountain View, ovvero rendere Stadia “un’attività sostenibile a lungo termine”. Del resto si tratta pur sempre di una piattaforma in cloud che fa giocare una marea di utenti con il solo pagamento di un abbonamento mensile o l’acquisto singolo dei giochi.
Nel frattempo, la decisione di Google comporta qualche cambiamento. Il capo di SG&E, Jade Raymond, ha deciso di lasciare l’azienda californiana. Per non dare adito a possibili voci sul web, Google ha tenuto a precisare che tutti i giochi che sono attualmente presenti nella versione base e nel piano Pro sono totalmente a disposizione degli utenti, e che molto presto sbarcheranno sulla piattaforma di cloud gaming anche nuovi titoli. Basteranno queste rassicurazioni a scongiurare il pericolo di un lento declino di Stadia? Sarebbe un vero peccato, specialmente per i casual gamer, se il cloud gaming non dovesse prendere piede.