Lo scorso anno abbiamo assistito ad uno scontro tecnologico epocale. Stiamo parlando di quello che si è tenuto tra gli USA (con il governo Donald Trump) e la Cina (in particolare Huawei). Anche se, occorre ribadirlo, il confronto riguarda essenzialmente Pechino e Washington che si contendono il primato tecnologico.
Dopo una serie di eventi, Huawei è stata bannata dagli Stati Uniti con conseguenze serissime. Google non fornisce più Android ai nuovi smartphone del brand e le perdite sono state molto ingenti. La lotta, però, non si è conclusa ed anche con il nuovo Presidente, Biden, sembra destinata a proseguire. Cosa sta succedendo in particolare? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Joe Biden parte attiva nella lotta USA-Cina
A novembre 2020 si sono svolte, negli USA, le elezioni presidenziali che hanno sancito la sconfitta di Donald Trump (che l’ha presa malissimo facendosi bannare da tutti i social) e la vittoria di Joe Biden. E tutto questo mentre era in atto la diatriba con i cinesi che va avanti ormai da un biennio e dopo che Huawei era stata inserita nella Black List americana. Mentre anche Xiaomi inizia ad avere problemi negli USA, perché accusata di essere un’azienda militare cinese, il problema pare destinato a persistere.
Se in molti, infatti, speravano che l’avvento di Joe Biden alla presidenza degli USA avrebbe dato un freno a questa situazione, è ormai chiaro che le cose non andranno così. La nuova amministrazione, infatti, non ha intenzione di tirarsi indietro, anzi! In base ad alcune indiscrezioni nuove di zecca e trapelate da fonti certe, pare che la lotta continuerà e che, anzi, potrebbe addirittura vedere l’introduzione di misure più restrittive.
Nuove restrizioni sulle esportazioni
In base a quanto dichiarato dall’agenzia di stampa Reuters, gli USA sarebbero pronti ad “aggiungere nuove restrizioni mirate su alcune esportazioni di tecnologie sensibili verso la Cina in collaborazione con gli alleati”. La fonte, lo abbiamo anticipato, pare essere di quelle molto affidabili dal momento che si tratterebbe di un funzionario americano.
I dazi imposti da Trump qualche tempo fa, dunque, non verranno assolutamente ritirati. Anzi, prosegue l’agenzia di stampa, il governo “assicurerà di non fornire tecnologia altamente sensibile in grado di fare avanzare le capacità militari della Cina”. Non è ancora chiaro come il governo intenda mettere in atto questi suoi progetti. L’unica certezza è che le cose non si sistemeranno molto presto e che l’aria di tempesta tra Cina e Stati Uniti è destinata a durare ancora a lungo.