La pandemia di coronavirus ha aumentato a dismisura l’utilizzo delle tecnologie e delle connessioni a internet, anche da parte di coloro che fino a quel momento non erano particolarmente avvezzi alle innovazioni in questo campo. Anche per questo l’obiettivo dichiarato dalla Commissione Europea nella comunicazione “Bussola Digitale 2030: il percorso europeo per il Decennio Digitale” è proprio quello di garantire una “transizione digitale” che porti nel 2030 ad avere una “sovranità digitale”.
Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione, ha chiarito che la transizione potrà godere di risorse senza precedenti grazie al nuovo bilancio pluriennale. Per farla breve, il target del “Bussola Digitale 2030” è quello di consentire a tutti l’accesso a quanto di meglio può offrire il mondo digitale, garantendo ad ogni cittadino europeo la connessione 5G (la rete di ultima generazione, ndr) e la velocità di connessione Gigabit.
Quest’ultima verrà raggiunta tramite investimenti sulle tecnologie FTTH , FTTB e FWA 5G a sfavore della FTTC che verrà lentamente messa da parte. Tra gli obiettivi spicca quello che riguarda l’installazione di 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri che consentiranno all’Europa di avere il suo primo computer quantistico. In questo modo, l’estensione della connessione Gigabit a tutte le famiglie europee per coprire tutte le aree dove è abilitato il 5G diventerebbe una possibilità concreta.
La trasformazione digitale interesserà ovviamente la stragrande maggioranza delle imprese e anche i servizi pubblici, che dovranno essere accessibili online per tutti i cittadini dell’UE. Infine, l’Unione Europea si prefissa di dare almeno all’80% dei cittadini europei competenze digitali di base e di formare professionisti altamente qualificati nel settore digital. Si parla di qualcosa come 20 milioni di specialisti che verranno impiegati dall’Unione negli ambiti di tecnologia dell’informazione e della comunicazione, con un aumento anche per quanto riguarda le personalità femminili.