La Cina dice no alle criptovalute. Pechino ha infatti deciso di vietare agli istituti finanziari e alle società di pagamento di accettare transazioni in criptovaluta e anche di concedere servizi che consentano la conversione delle valute fiat in monete digitali. Una decisione presa in seguito all’andamento molto squilibrato delle criptovalute, con prezzi facilmente manipolabili e con contratti di trading che non riescono ad essere tutelati dalle leggi in vigore in Cina.
I fatti degli ultimi tempi hanno senza dubbio influito pesantemente sulla scelta di Pechino. Come noto, il Bitcoin ha perso circa il 10% del suo valore, mentre altre criptovalute sono scese con una percentuale ancora maggiore (la perdita di Dogecoin è del 18%, ndr). Per il Bitcoin, la causa del crollo è dovuta alle dichiarazioni di Elon Musk, che ha fatto sapere che Tesla non avrebbe più accettato pagamenti crypto per salvaguardia nei confronti dell’ambiente: frasi che hanno fatto scendere anche il patrimonio del multimiliardario (-24%).
Non è la prima volta che la Cina assume una posizione contraria alle criptovalute, sebbene non sia mai arrivata a vietarne il possesso. Era accaduto anche nel 2017, quando Pechino bloccò gli scambi locali in bitcoin, e nel 2019, quando gli scambi in crypto nazionale ed estera vennero stoppati dalla Banca Popolare Cinese.
Dopo la decisione della Cina, tutte le criptovalute sono scese a picco come mai prima d’ora. I Bitcoin hanno accusato una perdita superiore al 30% bruciando 500 miliardi di capitalizzazione di mercato in un colpo solo. Adesso la crypto di punta è scesa ai minimi di oltre 3 mesi, con una discesa del 50% rispetto al picco di 65.000 dollari raggiunto ad Aprile.
Scende bruscamente anche Ethereum, che ha toccato un fondo inferiore ai 2.000 dollari con una perdita di oltre il 40%. Naturalmente anche gli altri altcoin hanno avuto la stessa sorte. Stiamo per entrare in bear market? Presto per dirlo, ma è difficile che si raggiungeranno di nuovo i picchi degli ultimi mesi in tempi brevi. Un andamento, quello del mercato crypto, che spingerà gran parte dell’enorme flusso di persone entrate nel mercato di recente a puntare su altre forme di investimento.