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Google rilascia Fuchsia: non è un sostituto di Android (almeno per ora)

di Roberto Naccarella

Dopo cinque anni di indiscrezioni, voci, riferimenti e leak tra cui anche indiscrezioni che lo vedevano come sostituto di Android, finalmente Google ha lanciato la prima versione pubblica di Fuchsia, l’attesissimo sistema operativo di Big G. L’annuncio è stato dato su Twitter dal numero uno di Fuchsia, Petr Hosek. il nuovo sistema operativo arriverà come aggiornamento sui dispositivi Nest Hub, ovvero gli smart display Google Home Hub. Ma cosa cambierà in senso estetico?

Dal punto di vista dell’interfaccia assolutamente nulla (è in Flutter, framework ideato proprio per le interfacce cross-platform, ndr), tanto che gli iscritti al programma di Preview non si accorgeranno nemmeno dello “sbarco” di Fuchsia. Tuttavia, l’arrivo della prima versione pubblica del sistema operativo rappresenta comunque una svolta, perchè avrà come conseguenza la dismissione del kernel Linux e l’introduzione di un microkernel (che prende il nome di Zircon), un po’ come avvenuto anche con HarmonyOS di Huawei.

L’obiettivo del gigante di Mountain View è quello di garantire agli utenti un sistema operativo che possa soddisfare a pieno su velocità, sicurezza e modularità. Si parte quindi dagli smart speaker, ma Big G ha già in mente l’espansione sulle Google TV per poi arrivare a dispositivi come gli smartphone. Non è quindi da escludere che il nuovo OS possa arrivare a sostituire Android. Chiaramente servirà tutto il tempo necessario, come si è visto con la realizzazione di questo nuovo sistema operativo. Fuchsia non è l’unico nuovo sistema operativo a far parlare di sè in questo periodo: il 2 Giugno ci sarà l’evento in cui Huawei lancerà HarmonyOS 2.0, ma senza il supporto di Big G il colosso cinese parte già con molto svantaggio.

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