LinkedIn è stato hackerato: i dati del 90% degli utenti sono sul dark web

Sono circa 700 milioni gli utenti di LinkedIn interessati dalla nuova violazione dei dati che ha colpito il noto social network del lavoro. La piattaforma, colpita già lo scorso aprile da un’azione messa a segno dagli hacker, si ritrova di nuovo a fare i conti con i dati della maggior parte dei suoi utenti violati e messi in vendita in rete. Se si considera che gli account di LinkedIn sono circa 756 milioni, si capisce facilmente come la violazione abbia riguardato oltre il 90% degli utenti iscritti alla piattaforma.

Ma quali sono i dati sottratti e resi pubblici dagli hacker? Come rilevato da un utente, le informazioni sensibili riguardano nomi completi e nomi LinkedIn, numeri di telefono e indirizzi (sia email che fisici), ma anche informazioni sulle esperienze professionali che di solito si inseriscono sulla piattaforma per fare curriculum e i nomi usati su altre piattaforme social. Al momento non sembrano essere stati violati dati finanziari e credenziali di accesso, ma le indagini sono tuttora in corso.

Stando a quanto riferito dagli esperti, probabilmente i malintenzionati sono riusciti a sfruttare un’API di LinkedIn, sebbene la piattaforma non abbia ancora confermato questo aspetto. Cosa si rischia? I pericoli sono sempre gli stessi, ovvero la possibile violazione del proprio account e il furto di identità, oltre agli ormai noti tentativi di phishing. Per farla breve, meglio cambiare la password del proprio account sul social network al più presto.

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Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.