La legge di Stabilità varata nel 2015 dall’allora governo Renzi inseriva il canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica. Una decisione che l’esecutivo all’epoca guidato dall’ex sindaco di Firenze aveva ritenuto necessaria per combattere l’evasione del canone stesso. Tuttavia, la scelta aveva fatto storcere il naso a molti, comprese le istituzioni europee che l’avevano definita “impropria”. Si era dunque passati dai 113 euro annuali ai 9 euro al mese per 10 mesi.
Stando a quanto emerso negli ultimi giorni, sembra proprio che, dopo l’incentivo del bonus TV, il governo Draghi sia intenzionato a togliere il canone Rai dalla bolletta energetica, tornando al modello precedente. Il quotidiano Il Messaggero rivela che il governo avrebbe trovato un punto d’incontro con Bruxelles per scorporare l’odiata tassa dalla bolletta energetica e impedire quindi che all’interno della stessa si vadano a pagare somme che nulla hanno a che fare con l’energia elettrica consumata.
Ma sarà davvero un ritorno al passato? Su questo aspetto non c’è ancora molta chiarezza. Il governo Draghi potrebbe imporre una tassa a parte, slegata dagli altri servizi, oppure pensare ad una nuova modalità che consenta comunque di tenere a freno l’evasione senza “imporre” il pagamento della tassa ai gestori della luce. Chiaramente, la scelta del governo non farà piacere alla Rai, che ha potuto contare su un introito non da poco negli ultimi anni: stando ai dati del 2020, viale Mazzini ha goduto di circa 1,76 miliardi di euro l’anno grazie al canone Rai nella bolletta energetica.