Uno smartphone che tuteli completamente la libertà di parola e la privacy. E’ questa l’idea che ha portato a Freedom Phone, che viene propagandato proprio come il primo telefono che mette al primo posto questi due aspetti. I temi della libertà di parola e della privacy sono spesso oggetto di discussione e dibattito negli ultimi tempi, ed è per questo che il nuovo telefono punta a riconoscerle come priorità. Ma quali sono le caratteristiche principali di questo prodotto?
Sulle specifiche tecniche è trapelato davvero molto poco, fatta eccezione per il display da 6 pollici. Tuttavia, lo smartphone ideato dall’imprenditore ventiduenne Erik Finman si presenta con un sistema operativo FreedomOS e un App Store proprietario, che comprende applicazioni senza alcun tipo di censura. Non è tutto, perché Freedom Phone dispone anche di app preinstallate che mettono al primo posto la libertà di parola, come Rumble e Parler, quest’ultima diventata famosa perché molto utilizzata da Donald Trump e i suoi seguaci.
Infine, i dati degli utenti sarebbero totalmente protetti grazie a Trust, un tool software di cui si conoscono ancora pochissimi dettagli. Come hanno evidenziato alcuni esperti del settore, il target a cui punta maggiormente Finman con questo smartphone da 6 pollici è proprio quello dei “trumpiani” delusi. Il prezzo stabilito per Freedom Phone negli USA è di 499 dollari: sarà sul mercato ad agosto.
In realtà però non è tutto oro ciò che luccica: gli esperti sono riusciti a realizzare che questo dispositivo è praticamente un rebrand di Umidigi A9 Pro, venduto a prezzi da 100 a 150 euro, con un software tutt’altro che perfetto e per niente esente da bug e instabilità. Umidigi permette infatti alle aziende di personalizzare questo dispositivo secondo le loro preferenze. Vero smartphone attento alla privacy o solo un tentativo di lucro ben poco etico?
