Tre giorni fa Google ha presentato ufficialmente Pixel 6 e 6 Pro, i due nuovi smartphone top di gamma dotati di caratteristiche che gli permettono di non avere nulla da invidiare a nessun telefono sul mercato. I due smartphone erano particolarmente attesi dai fan di Big G (e non solo) per la presenza del processore proprietario Google Tensor, il primo chip proprietario del colosso di Mountain View, basato sull’architettura ARM e progettato specialmente per il machine learning.
Adesso conosciamo tutte le caratteristiche del nuovo SoC che promette di dare filo da torcere ai migliori. Dando uno sguardo alla sua configurazione, emerge che Google Tensor è caratterizzato da una CPU octa-core con due CPU Cortex-X1 a 2,80 GHz (è il primo chip ad avere ben 2 core del genere), due ARM Cortex-A76 a 2,25 GHz e quattro ARM Cortex-A55 a 1,8 GHz. Il Cortex A-76 si avvale del processo produttivo a 5nm, che dovrebbe riuscire ad assicurare un dispendio inferiore in termini di consumi rispetto al processo produttivo a 7 nanometri.
Oltre alla GPU ARM Mali-G78MP20, integrata nel chip, spicca anche la Tensor Processing Unit (TPU), che è stata realizzata per supportare i modelli Machine Learning sviluppati dall’azienda con sede a Mountain View per una serie di funzionalità che si basano sull’intelligenza artificiale, come ad esempio il riconoscimento vocale. In più, è possibile sfruttare la TPU anche per la fotografia computazionale e i video. Inoltre, sono presenti funzionalità di grande importanza come la Motion Mode e HDRNet, che permette di utilizzare gli algoritmi HDR+ sui singoli frame dei video registrati in 4K a 60 fps.