Jack Dorsey è stato l’ennesimo fondatore di una delle più grandi aziende tecnologiche che decide di lasciare la sua “creatura”. L’ormai ex CEO di Twitter si è dimesso dal suo ruolo d’improvviso, lasciando il posto a Parag Agrawal, ma si tratta solo di uno dei casi più recenti. Negli ultimi tempi, infatti, le aziende principali stanno accogliendo ai loro massimi vertici quella che è stata già definita come la “seconda generazione” dei manager, che stanno inesorabilmente sostituendo i “vecchi” capi.
L’esempio più eclatante è quello di Amazon. Il colosso dell’e-commerce vive ormai un’ascesa costante, ma a luglio 2021 ha dovuto salutarsi con il suo CEO storico, Jeff Bezos, deciso ormai a tuffarsi nel settore dei viaggi spaziali: il suo posto è stato preso da Andy Jassy. Per quanto riguarda Netflix, che pure è una delle piattaforme più in voga del momento, il numero uno Reed Hastings non è più solo alla guida: dal 2020, infatti, Hastings è coadiuvato da Ted Sarandos.
Anche nel mondo dei social si sono verificati negli ultimi anni dei cambiamenti al vertice. E’ il caso di Instagram, fondata da Kevin Systrom e Mike Krieger: entrambi hanno lasciato il gigante social nel 2018 a causa di una distanza incolmabile di vedute con Mark Zuckerberg. Systrom era il CEO di Instagram, carica oggi ricoperta da Adam Mosseri. Lo stesso Zuckerberg rappresenta una delle poche situazioni in controtendenza, dato che c’è sempre lui a capo di Facebook.
Tra gli altri grandi fondatori della storia delle big tech che hanno lasciato (o desideravano, nel caso di Apple) lasciare le proprie aziende troviamo Jack Ma di Alibaba, Steve Jobs da Apple che aveva già scelto Tim Cook prima di morire, Zhang Yiming di ByteDance (TikTok), Larry Page e Sergey Brin di Google e Bill Gates di Microsoft che prese questa decisione già nel 2000.
Ma perchè i fondatori delle grandi aziende tech si dimettono?
Cosa spinge i fondatori delle grandi aziende tecnologiche a optare per le dimissioni? I motivi possono essere molteplici, ma sono tutti d’accordo che solo i più forti possano decidere di rinunciare ad una posizione così importante e a cotanta autorità. Di seguito i motivi per cui un founder può dimettersi da una big tech:
- Per il bene dell’organizzazione: a portare alle dimissioni può essere l’impossibilità di creare o inventare qualcosa di nuovo e al passo coi tempi nel mondo tech. Un nuovo CEO porta nuove idee, più attività, più entusiasmo e più passione.
- Altre passioni: come Jeff Bezos ha lasciato chiaramente intendere di volersi dedicare allo spazio con la sua compagnia Blue Origin, capita che anche altri founder abbiano altre passioni a cui dedicarsi diverse dal loro lavoro originario.
- Salvare l’azienda: la permanenza dello stesso CEO e l’assenza di nuove idee e decisioni spinte dalla passione per il proprio lavoro potrebbe portare l’azienda a delle perdite. Se il soggiorno di un CEO non offre nulla di nuovo e può addirittura essere deleterio per la compagnia, è saggio scegliere le dimissioni.
- Cambio di obiettivi: i business man e i leader hanno solitamente una mente in continua evoluzione, che impara e si sviluppa in modo costante con creatività, innovazione e ambizione a piani e obiettivi sempre più difficili. Ciò porta questi leader ad uscire dalla propria zona di comfort e quindi a modificare la propria passione virando su qualcosa di diverso e mai sperimentato prima. Permanere nella stessa azienda non porta a questi sviluppi.
A tutto ciò si aggiunge l’impossibilità di un leader di mantenere una mentalità adatta a tutte le evoluzioni tecnologiche che arrivano nel corso degli anni, con un mercato che si evolve alla velocità della luce e modifica i propri trend in pochissimo tempo. La stessa persona potrebbe quindi ritrovarsi a lavorare per qualcosa di totalmente diverso rispetto a qualche anno prima, non risultando più adatto alle novità dell’epoca.