Nel giro di 20 anni ci sarà il 25% di posti di lavoro in meno rispetto ad oggi. Una situazione che verrà determinata dall’aumento ormai costante dell’automazione, che favorirà l’incremento dei robot e farà letteralmente sparire circa 12 milioni di lavoratori entro il 2040 nelle cinque maggiori economie europee, Italia compresa. Tuttavia, se si analizzano attentamente i dati, viene fuori che la perdita netta di lavoratori sarà “solo” di 3 milioni.
L’urto verrà infatti attutito dalla rivoluzione green, ma anche dalla forza lavoro che sarà ovviamente indispensabile per sviluppare e realizzare i robot: tutto ciò dovrebbe portare a creare circa 9 milioni di posti di lavoro. Detto ciò, la società di ricerca e consulenza Forrester – che ha condotto l’indagine – evidenzia come l’impatto sul mercato del lavoro subirà inevitabilmente una riduzione, in quanto le maggiori economie europee avranno milioni di persone in età lavorativa in meno (anche a causa di un tasso di natalità che appare in discesa un po’ in tutto il Vecchio Continente).
L’avanzata prorompente dei robot è apparsa ancora più evidente in questo periodo di pandemia, dato che l’automazione non è ovviamente investita dal virus. Le aziende hanno quindi accelerato il processo per salvaguardare la produzione, compresa quella relativa ai servizi. Le mansioni a media e scarsa specializzazione appaiono quindi fortemente a rischio: secondo Forrester i posti di lavoro realmente a rischio sarebbero all’incirca 50 milioni.