La protezione della propria abitazione e quindi di sé stessi e anche dei propri cari è ormai diventata una priorità. Anche per questo negli ultimi anni abbiamo visto aumentare la richiesta di sistemi di videosorveglianza, sia da interno che da esterno, che consentono di effettuare un monitoraggio costante e completo di ciò che avviene dentro e fuori casa. Tuttavia, prima di installare un impianto di questo tipo bisogna tenere conto di alcune questioni che riguardano la privacy, specialmente se le riprese riguardano anche aree condominiali.
Il Garante della privacy è intervenuto proprio per chiarire a tutti le regole da seguire in caso di installazione di sistemi di sorveglianza della propria abitazione. Le telecamere, infatti, devono riprendere solo aree di propria esclusiva competenza e se proprio è necessario riprendere anche aree di terzi, deve essere fatto con accorgimenti come l’oscuramento di parti di immagini. Nel caso nelle riprese siano comprese anche servitù di passaggio, come il proprio vialetto che consente di accedere anche ad un’altra abitazione, va acquisito il consenso (una tantum) del soggetto titolare del diritto.
In più, il sistema di videosorveglianza non può riprendere aree condominiali sia comuni che di terzi e nemmeno nemmeno aree aperte al pubblico, come ad esempio le strade pubbliche. Infine, è vietata la diffusione delle immagini o la loro comunicazione a terzi. La presenza delle telecamere va inoltre chiaramente esplicitata con un apposito cartello e la conservazione delle immagini può essere prolungata oltre 1-2 giorni solo in caso di intervento dell’autorità giudiziaria per lo svolgimento di indagini. Per maggiori informazioni vi rimandiamo alle FAQ ufficiali sulla videosorveglianza domestica.