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Super Green Pass obbligatorio per lavoratori over 50, anche in smart working

di Michele Ingelido

Scatta oggi 15 febbraio l’obbligo del Super Green Pass per i lavoratori pubblici e privati dai 50 anni in su. L’obbligo durerà salvo proroghe fino al 15 giugno e comporterà l’esibizione della certificazione verde COVID-19 per avere accesso ai luoghi di lavoro. L’obbligo è confermato anche per chi è in smart working e quindi, sebbene i controlli in questo caso siano molto più complicati, lavorare da casa non fa eccezione.

Come spiega il sottosegretario alla Salute il Super Green Pass è obbligatorio sul lavoro anche per colf, baby sitter e badanti over 50 che in assenza del certificato rafforzato rischiano il licenziamento per giusta causa. Ricordiamo che il certificato rafforzato è quello ottenibile esclusivamente dopo la somministrazione del vaccino o la guarigione dal Covid-19, mentre non si può ottenere dopo un tampone.

Nel caso di colf, baby sitter e badanti over 50, alle famiglie datrici di lavoro è stato affidato il compito di verificare tramite l’app VerificaC19 o tramite consegna della copia cartacea del Super Green Pass, pena una sanzione amministrativa che può oscillare dai 400 ai 1.000 euro. Per i domestici invece le sanzioni andranno da 600 a 1.500 euro. Il controllo all’interno dell’applicazione è stato per l’occasione semplificato attraverso un aggiornamento di VerificaC19.

Ricordiamo che dall’11 febbraio, dopo il calo dei contagi, non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, salvo che in situazioni di assembramento. Resta invece obbligatorio fino al 31 marzo indossare la mascherina al chiuso.

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