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Colossi tecnologici in guerra contro la Russia: l’obiettivo è isolarla

di Michele Ingelido

La guerra tra Russia e Ucraina che potrebbe presto sfociare anche nella terza guerra mondiale si sta combattendo su molteplici fronti, mai così tanti nella storia. Oltre a quello militare abbiamo il fronte spaziale, quello economico che vede come protagoniste le sanzioni di USA ed Europa, e infine quello informatico e del web.

Oltre agli attacchi informatici del collettivo hacktivista Anonymous sono arrivati anche i provvedimenti di molti dei principali colossi tecnologici, intenzionati a isolare Mosca per condurla a desistere dall’invasione ed impedirle di diffondere fake news. Di seguito tutte le grandi aziende tech che si stanno adoperando nel prendere misure contro il governo russo.

  • Apple: la mela, su richiesta del governo ucraino, ha bloccato la vendita dei suoi prodotti in Russia e rimosso app di media statali russi dall’App Store. Ha inoltre iniziato a rimuovere banche russe da Apple Pay.
  • Meta: per evitare la diffusione di notizie false Facebook ha deciso di bloccare gli account falsi e Meta ha deciso di limitare l’accesso agli account di media statali russi, potenziando i sistemi di controllo su tutte le sue piattaforme.
  • Google: YouTube ha bloccato annunci e monetizzazione per i media statali russi, ha rafforzato le misure di controllo contro la diffusione di fake news e ha disabilitato alcuni strumenti di Maps in Ucraina.
  • Twitter: ha sospeso gli annunci pubblicitari in Ucraina e Russia, ha aumentato il livello di controllo, ha deciso di consigliare fonti autorevoli per le notizie e di monitorare costantemente gli account potenzialmente bersaglio di attacchi. La Russia ha risposto bloccando parzialmente l’accesso a Twitter nel Paese.
  • Intel e AMD: hanno intenzione di interrompere l’approvvigionamento di processori attraverso un ban tecnologico e di portare lo stato a non poter più aggiornare i suoi sistemi informatici.
  • Microsoft: ha aumentato la protezione dai cyberattacchi, la protezione dalla disinformazione di Mosca sulle piattaforme Start e Bing, ha fornito aiuti umanitari e ha protetto i suoi dipendenti.
  • Snapchat: ha fornito aiuti umanitari per 15 milioni di dollari, bloccato le pubblicità di aziende russe e bielorusse, e aumentato i controlli sulla disinformazione.
  • TikTok: ha oscurato i post di media statali russi nell’UE.
  • Colossi di cinema e streaming: Warner Bros ha deciso di non distribuire The Batman in Russia, Disney e Sony hanno sospeso tutte le uscite nei cinema russi e Netflix ha deciso di non trasmettere i canali di stato russi.

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