Samsung è stata accusata di throttling volontario: stando ad alcuni test di utenti e siti di informazione il colosso sudcoreano limita le prestazioni dei suoi smartphone Galaxy senza comunicare nulla ai loro possessori. Sembra proprio che le performance dei dispositivi vengano limitate volontariamente attraverso l’utilizzo di un’app preinstallata di nome Game Optimizing Service (GOS), presente anche sugli ultimi top di gamma della serie Galaxy S22.
L’applicazione Game Optimizing Service non appare nell’elenco delle applicazioni preinstallate sui terminali Samsung, tuttavia scaricando esternamente un APK dell’applicazione e installandola sul dispositivo viene improvvisamente svelata in quanto l’APK viene considerato come un aggiornamento di una versione già presente. L’app Game Optimizing Service, come suggerisce il nome, nasce per ottimizzare le prestazioni dei giochi.
Tuttavia Samsung la sta utilizzando per limitare le performance anche all’interno di applicazioni diverse dai giochi. Stando alle prime verifiche non ufficiali sarebbero più di 10.000 le app rallentate da questo servizio, tra cui ci sarebbero Instagram, Netflix, TikTok e alcune app Google. Non sarebbero invece nella lista le app di benchmark (in cui si richiedono le massime prestazioni per l’ottenimento dei punteggi più alti), anche se le limitazioni scatterebbero comunque se lo smartphone non riuscisse a riconoscerle, ad esempio quando vengono nominati i loro file di installazioni.
Ma perchè Samsung avrebbe scelto di limitare le prestazioni dei suoi smartphone? Un comportamento del genere è stato adottato anche da OnePlus, che limitò le performance di oltre 300 app: lo scopo era prolungare la durata della batteria. Potrebbe essere il caso anche questa volta, ma molti utenti resteranno comunque inviperiti perchè la casa produttrice ha adottato questo comportamento a loro insaputa e senza dargli possibilità di scegliere se attivare o meno questa “modalità”.
All’epoca OnePlus mise a tacere lo scandalo fornendo agli utenti la possibilità di effettuare questa scelta: farà lo stesso anche Samsung? Ad ora non si è ancora espressa ma sarebbe già in corso un’indagine interna in merito a questa problematica.