La stima della povertà mondiale attraverso i satelliti è realtà: uno studio condotto dall’Istituto Internazionale dei Sistemi Applicati di Laxenburg e pubblicato su Nature lo ha fatto attraverso l’analisi della radianza notturna. E’ facile intuire anche solo pensandoci che le aree con poca radianza luminosa di notte hanno tendenzialmente un livello di sviluppo più basso, ed è proprio su questo principio che si basa lo studio.
I ricercatori hanno creato una mappa della povertà mondiale mettendo insieme immagini satellitari notturne acquisite nel 2015 e le informazioni sull’indice di ricchezza geospaziale. Si sono presi in esame 49 Paesi che includono 2,4 milioni di famiglie. La radianza luminosa, principale indice su cui si è basata l’analisi, è il flusso della radiazione luminosa per unità di area e si misura in nit.
Le immagini invece sono arrivate da un sensore satellitare per la luce notturna di nome VIIRS DNB che può inquadrare tutto il pianeta nelle ore notturne con una risoluzione di circa 750 metri in un intervallo spettrale 500-900m. Grazie al Visible Infrared Imaging Radiometer Suite Day-Night Band, questo il nome per cui sta l’acronimo, è possibile stimare la radianza notturna a livello di quartiere.
Dallo studio emerge che il 19% degli insediamenti urbani mondiali non emette radianza luminosa, mentre il 16% degli insediamenti europei sono senza radianza. Dalla mappa si possono così notare le zone del globo che hanno bisogno di un miglioramento per quanto riguarda le condizioni di vita.