LockBit, gruppo di hacker russi, ha comunicato di aver messo a segno un attacco ai danni dei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate. In tutto, il gruppo di malintenzionati sarebbe riuscito a violare 78 GB di dati, tra cui documenti, scansioni, contratti e rapporti finanziari. LockBit ha minacciato l’Agenzia delle Entrate: gli hacker esigono il pagamento di un riscatto entro 5 giorni altrimenti renderanno pubblico il contenuto dei dati rubati.
Sempre stando a quanto affermato da LockBit, il fatto risalirebbe ai mesi scorsi e non è da escludere che sia collegato al blackout di fine marzo (che l’Agenzia delle Entrate aveva descritto come guasto tecnico). Al momento non è semplice stabilire quali dati siano stati effettivamente sottratti. Di certo il gruppo di hacker LockBit è uno dei più attivi negli ultimi tempi, come ha sottolineato anche il CEO di Swacan, Pierguido Iezzi, che l’ha definita la cybergang più attiva a livello mondiale nelle attività di ransomware.
L’obiettivo principale di LockBit sembra essere proprio la Pubblica Amministrazione, che fa registrare il 6% di tutti gli attacchi a livello globale, dietro solo a settori come il manifatturiero e i servizi. L’impressione degli esperti è che questi attacchi messi a segno da hacker russi vengano realizzati per destabilizzare gli Stati mentre viene portata avanti la guerra in Ucraina.