Se avete uno smart speaker Echo o una telecamera Ring a casa un giorno potreste ritrovarvi con una vera e propria microspia nel vostro soggiorno. Sì, perchè Amazon ha confermato di poter inviare dati personali degli utenti alle autorità senza chiedere la loro esplicita autorizzazione, previa compilazione di un modulo digitale da parte delle autorità stesse, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti.
Questa opzione è consentita da Amazon solo in caso di emergenza, ad esempio se le forze dell’ordine ritengono che sia a rischio la vita di qualcuno. Tuttavia non sono solo le forze dell’ordine, ma anche i dipendenti di Amazon che vanno poi a valutare i vari casi. Non sono necessari nemmeno mandati e ordini giudiziari per la condivisione dei dati raccolti dai dispositivi Echo con Alexa e dalle telecamere Ring.
Come confermato dalla stessa Amazon nel 2022 ci sono stati 11 casi di trasmissione di dati alle autorità. Non è invece noto il numero di casi degli anni precedenti né quante richieste sono state inviate dalle forze dell’ordine per avere questi dati. Nel form di richiesta si nota che le autorità statunitensi possono richiedere anche i dati dell’Italia.
Ma la notizia più sconcertante è il fatto che nei termini e condizioni ufficiali non è specificata questa pratica in alcun modo. Quindi l’utente deve necessariamente affidarsi alla buona fede di forze dell’ordine e dipendenti di Amazon o Ring. Un tema molto scottante in ambito privacy che sta già dividendo l’opinione pubblica e che potrebbe inevitabilmente andare a coinvolgere altre big tech, come ad esempio Google con i suoi dispositivi Nest.