È salita alle stelle la tensione tra Cina e USA dopo l’odierna visita della presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi nell’isola ribelle di Taiwan. Il Partito comunista cinese ha minacciato ritorsioni militari, ma la visita è avvenuta ugualmente e senza nessun attacco, ma con le forze militari delle due fazioni entrambe in allerta. Taiwan è un’isola particolarmente importante per USA e Cina per via della presenza di TSMC.
Questa azienda produce il 92% dei chip sul mercato globale, ossia di tutti i chip che servono per far funzionare i dispositivi tecnologici, a partire dagli smartphone che avete in mano fino ai più avanzati dispositivi medici. Il presidente di TSMC Mark Liu, intervistato dalla CNN, ha deciso di spendere due parole in merito all’attuale situazione, inevitabile conseguenza anche del conflitto tra Russia e Ucraina.
Il presidente ha spiegato che un’invasione di Taiwan da parte della Cina avrebbe effetti molto negativi sia per quest’ultima che per gli USA e che non le permetterebbe di controllare TSMC in quanto l’azienda non può essere controllata con la forza. La società di semiconduttori, che fornisce chip anche al mercato cinese dove ha una quota di ricavi del 10%, dipende infatti da una connessione in tempo reale con le economie e le forniture di altri Paesi, come Europa e Stati Uniti.
Ciò vuol dire che in caso di tentativi di conquista da parte del governo cinese, la società diventerebbe una scatola vuota. L’azienda infatti, secondo il presidente, può funzionare solo se le economie mondiali vivono in un periodo di pace scevro da guerre o restrizioni. Una guerra del genere, vista la rilevanza di questa azienda nel settore dei semiconduttori, avrebbe conseguenze devastanti su tutte le economie del mondo, inclusa quella cinese.
