La lotta all’evasione fiscale ha un nuovo grande alleato: l’intelligenza artificiale. E’ entrata in azione VeRa 1.0, acronimo che sta per Verifica dei Rapporti finanziari: la rivoluzionaria AI per stanare gli evasori in Italia è stata infatti approvata dal Garante della privacy. Attualmente l’evasione fiscale è quantificata in 99,5 miliardi di euro con un tax gap stimato al 18,5% nel 2019.
VeRa 1.0 è operativa da luglio ed ha già cominciato ad elaborare i dati e stilare liste di contribuenti con profili fiscali anomali. Il sistema deve ancora imparare ma ci penserà il machine learning a migliorare la sua accuratezza con il passare del tempo. Ma come funziona questa intelligenza artificiale? Nello specifico vengono incrociati i dati dei conti correnti, dei profili immobiliari e finanziari, le fatture elettroniche, i pagamenti con le carte di credito e di debito, e così via.
I dati vengono anonimizzati e gli esseri umani vengono chiamati in causa solo in sede di compilazione delle liste critiche, dopodichè ci saranno le convocazioni e sarà possibile per i contribuenti giustificare le anomalie. Solo nel 2022 si stima che VeRa 1.0 consentirà il recupero di circa 14,4 miliardi di euro, nel 2023 15,9 miliardi di euro e nel 2024 si arriverà a 16,1 miliardi di euro.
In Italia è partito anche l’uso dei droni per censire gli immobili e stanare eventuali evasori fiscali. Sono già stati scoperti diversi fabbricati e da qualche anno AdE e Comuni stanno censendo immobili fantasma. Infine è stata valutata dal governo Draghi la pratica del data scraping, ossia l’estrazione di dati da web, social e altri contesti pubblici per scovare altri evasori.