Sono 545 i canali illegali di Telegram che la Guardia di Finanza di Roma ha provveduto a sequestrare nelle scorse ore nell’ambito di una maxi operazione contro la pirateria digitale. I canali Telegram, che potevano contare in tutto su 430.000 iscritti, praticavano la diffusione abusiva di opere dell’ingegno quali giornali e contenuti video. Un blitz che nasce dalla segnalazione da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, che aveva fatto presente come su alcuni canali del noto social venissero diffuse sistematicamente riviste e giornali.
La rete illegale che era stata ipotizzata in un primo momento era in realtà di dimensioni inferiori rispetto a ciò che gli investigatori sono poi riusciti a scoprire: negli scambi tra gli utenti, infatti, non figuravano solo i quotidiani, ma anche le serie TV e i contenuti a pagamento delle varie piattaforme di streaming video. L’accesso ai canali Telegram era gratuito, ma gli admin riuscivano a guadagnare grazie alle sponsorizzazioni con banner e alle affiliazioni tramite link ai siti di e-commerce.
Il presidente FAPAV, Federico Bagnoli Rossi, ha commentato con una certa soddisfazione l’operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Roma, precisando che si tratta di un fenomeno sommerso di grandi dimensioni, con conseguenze determinanti per il futuro dell’industria dei contenuti culturali. I danni al settore audiovisivo causati si aggirerebbero intorno agli 1,7 miliardi di euro.