È successo: la PS5 è stata bucata. Un gruppo hacker di nome MP1st è riuscito a sfruttare una vulnerabilità per effettuare il primo jailbreak che si sia mai visto su PlayStation 5 a due anni dal suo lancio sul mercato. La vulnerabilità utilizzata riguarda il firmware kernel 4.03, al momento unico kernel che può essere bucato, rilasciato più di un anno e mezzo fa.
A seguito del jailbreak è diventato possibile installare software non firmati sulla PS5. Stanno naturalmente esultando i modder, che potranno sperimentare le mod e gli aggiornamenti tecnici, tra cui ad esempio la patch per far girare Bloodborne a 60 fps. Purtroppo però l’avvenimento non porterà a ciò che molti si aspettano: sulle PlayStation 5 bucate infatti non è possibile eseguire nessun gioco.
Quindi chi stava sperando di poter scaricare contenuti pirata sulla propria PS5 dovrà ridimensionarsi, perché al momento non c’è nessuna possibilità di farlo. Si tratta però di un importante traguardo raggiunto dal mondo dell’hacking e del modding, dato che i modder possono iniziare a testare i loro progetti sulla console next-gen di casa Sony. Il jailbreak è stato possibile grazie ad una falla che era stata già risolta su PS4 due anni fa, poco prima che il modello di quinta generazione venisse rilasciato.