Gli Stati Uniti proseguono la loro battaglia nei confronti di Huawei e di quelle aziende che ritengono potenziali fornitori di informazioni e dati sensibili dei cittadini americani per il governo cinese. Dopo l’ormai noto ban, che ha costretto Huawei a rinunciare ai servizi Google e alla vendita negli USA, la Federal Communications Commission (FCC) ha appena stabilito il divieto della vendita di attrezzature realizzate non solo dal colosso di Shenzhen, ma anche da altre tre realtà cinesi: Hikvision, ZTE e Dahau.
Secondo quanto affermato dalla FCC, che si è soffermata soprattutto sulle apparecchiature dedicate alle infrastrutture di rete e alla videosorveglianza, la vendita di queste attrezzature rappresenterebbe un grave rischio per la sicurezza nazionale. Si tratta sostanzialmente della stessa motivazione che era stata adottata per il primo ban ai danni di Huawei e per i ban che hanno interessato ZTE in giro per il mondo (l’Italia invece non ha nessun divieto nei confronti dell’azienda cinese, ndr).
Per quanto riguarda la videosorveglianza, nel mirino della FCC finiscono quindi Hikvision e Dahau: il primo brand è noto anche in Italia per la realizzazione di telecamere, dato che molte di queste vengono utilizzate all’interno delle Procure. Hikvision ha già replicato alla FCC, ribadendo che le sue attrezzature non rappresentano affatto un pericolo e sottolineando che questa mossa non farà altro che aumentare i costi per le piccole imprese e i privati.