Se da una parte l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk è stata salutata positivamente da molti, in tanti non apprezzano che la piattaforma social sia ora di proprietà del fondatore di Tesla e per questo sono alla ricerca di alternative. Nelle ultime settimane sta guadagnando molti consensi Mastodon, una piattaforma di microblogging libera che non viene gestita da aziende o singole persone, ma che cresce con il contributo degli utenti.
Mastodon si basa su una federazione di social network che prendono il nome di istanze e che comunicano tra loro. Una struttura che si capisce già dal momento dell’iscrizione, dato che agli utenti viene chiesto di aderire ad uno dei social network disponibili (si può comunque comunicare anche con gli utenti iscritti agli altri social). Scelto il social, si deve compilare un modulo dove scegliere il nome utente e indicare indirizzo email e password.
La somiglianza con Twitter è piuttosto evidente. Al posto dei tweet abbiamo i toot, che possono essere condivisi, menzionati ed è ovviamente possibile ottenere dei like: tuttavia, ogni social network può adottare delle regole proprie. L’idea di Mastodon sta guadagnando sempre più consensi, anche se per la moderazione dei contenuti pare lasci un po’ a desiderare, nonostante la presenza di sistemi per la segnalazione dei contenuti inappropriati. Difficile anche porre un argine ai profili fasulli.