WindTre sta rimodulando alcuni dei vecchi contratti inserendo la clausola inflazione, similmente ai gestori luce e gas: decisamente la tipologia di rimodulazione più odiata degli ultimi tempi. La modifica riguarda l’articolo 4 delle condizioni generali del contratto e parla chiaramente dell’introduzione della clausola integrativa dell’art. 4.6 «Adeguamento prezzi» per i Clienti che hanno attivato un’offerta fino al 20 novembre 2022. L’impressione degli esperti del settore è che in realtà tutti i clienti WindTre saranno interessati da questo aumento, che dovrebbe scattare a gennaio 2024.
Ma quanto sarà questo incremento? Molto probabilmente le tariffe cresceranno del 5%: pertanto un cliente con un piano tariffario da 50 euro si ritroverà a dover pagare due euro e mezzo in più da gennaio 2024 in poi. Un procedimento che potrebbe proseguire anche negli anni successivi, con un +5% applicato anche alle tariffe di gennaio 2025 e così via. L’adeguamento ai prezzi viene applicato entro il primo trimestre di ciascun anno; tuttavia, per i già clienti si tratta di una variazione contrattuale. Ciò significa che coloro che non accettano questo aumento possono recedere dal contratto senza costi.
La legge consente infatti di recedere dai servizi WindTre o di passare ad un altro operatore senza costi di disattivazione o penali, a patto che il tutto avvenga entro 60 giorni dalla comunicazione. Per recedere è necessario inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo Wind Tre SpA – Servizio Disdette – CD MILANO RECAPITO BAGGIO Casella Postale 159 20152 MILANO MI; in alternativa si può inviare una PEC all’indirizzo [email protected] oppure chiamare il 159; infine, si può recedere anche presso i punti vendita ufficiali o tramite l’assistente digitale Will nell’Area Clienti e sull’app ufficiale. Segnaliamo che una soluzione simile è stata adottata anche da TIM.
