Per la prima volta nella storia è stata prodotta più energia di quella usata per innescare la reazione di fusione nucleare. Una svolta epocale per la scienza moderna, che apre a tutta una serie di scenari e applicazioni, sia nel campo energetico che in altri ambiti. Il Dipartimento per l’Energia americano ha voluto garantire la diretta dell’evento, proprio perché le scoperte scientifiche di questo tipo rappresentano momenti epocali.
La segretaria del Dipartimento, Jennifer Granholm, non è riuscita a nascondere la sua grande emozione per quello che definisce senza mezzi termini “un risultato storico”, dedicando il suo pensiero soprattutto ai ricercatori e allo staff della National Ignition Facility che hanno speso gran parte della loro carriera a vedere l’innesco per fusione diventare realtà. Sempre Jennifer Granholm ha poi evidenziato come questo punto di volta aprirà il campo ad altre scoperte.
Gli Stati Uniti hanno quindi compiuto i primi passi verso una fonte di energia pulita che potrebbe davvero rivoluzionare l’intero pianeta. Tuttavia, come ha ricordato anche l’esperto di fusione nucleare della Sapienza, Stefano Atzeni, serviranno almeno 30 anni per far sì che la fusione nucleare passi dall’essere una tecnologia sperimentale ad una realtà. Va infatti ricordato che finora l’esperimento ha prodotto intorno ai 3,15 megajoule di energia rispetto ai 2,05 immessi dal laser stesso, ma per alimentare i laser sono stati necessari 300 megajoule.