In seguito alla diffusione della notizia di studenti che hanno utilizzato ChatGPT sviluppato da OpenAI per completare compiti e esami, molte università in India, Francia e Stati Uniti hanno preso provvedimenti per vietarne l’uso.
L’Università RV di Bangalore è stata la prima in India a vietare ChatGPT, emettendo un avviso ufficiale valido sia per studenti che per il personale accademico. L’università testerà gli studenti chiedendo loro di riprodurre il contenuto delle loro attribuzioni per verificarne l’autenticità e avverte di possibili sanzioni disciplinari in caso di infrazione, compresa l’espulsione dall’università.
Anche la Dayananda Sagar University e l’International Institute of Information Technology (IIIT-B) in Karnataka stanno cercando modi alternativi per contrastare l’uso dell’intelligenza artificiale conversazionale, cambiando la natura degli attribuzioni o formando un comitato per sviluppare un quadro di utilizzo.
In Francia, l’Università Sciences Po ha bandito completamente l’utilizzo di ChatGPT, vietando ai propri studenti di utilizzare qualsiasi strumento AI per completare lavori scritti o presentazioni senza la necessità di fare riferimento trasparente. Tuttavia, sono previste eccezioni per scopi specifici di alcuni corsi, sotto la supervisione del responsabile del corso.
Anche il Dipartimento dell’educazione di New York City ha bandito l’uso di ChatGPT da parte degli studenti, temendo che possa essere utilizzato per completare compiti e risolvere equazioni matematiche. Inoltre, molte università negli Stati Uniti stanno riducendo i compiti a casa e aumentando gli esami scritti a mano e orali.
Infine, l’International Conference on Machine Learning (ICML) ha bandito l’utilizzo di strumenti AI per la scrittura di articoli scientifici da parte degli autori, preannunciando ulteriori restrizioni sull’utilizzo di tali strumenti nei mesi a venire.